Cybersecurity: le nuove regole Ue 2024
Secondo le rilevazioni del Global Data Protection Index di Dell Technologies e Vanson Bourne l’impatto degli attacchi cyber sulle aziende italiane sono di ampia portata sia come costi, sia come realtà coinvolte, blocco delle attività e molto altro.
Il 76% delle imprese nel nostro Paese, infatti, ha subito nel 2023 almeno un’interruzione dei sistemi informatici legata a un cyberattacco o a un incidente.
L’edizione multicloud della resilienza informatica del Global Data Protection Index (GDPI) è un sondaggio condotto su 1.500 decisori IT e di sicurezza di organizzazioni di tutto il mondo.
La ricerca fornisce approfondimenti sulla fiducia dei partecipanti nella protezione dei dati in un mondo di minacce informatiche, multicloud, GenAI e altro ancora.
🇮🇹 In Italia circa il 60% delle aziende rispondenti ha dovuto affrontare costi in un range che varia dai 500 mila a 1 milione di dollari a causa di attacchi o incidenti informatici nel corso degli utili dodici mesi.
🤖 L’analisi sulla GenAI
L’Intelligenza Artificiale generativa (GenAI) si sta affermando come uno strumento strategico per migliorare le difese nel campo della cybersecurity.
Secondo i dati raccolti, più della metà degli intervistati (52%) ritiene che l’integrazione di GenAI possa portare a un approccio più efficace nella protezione informatica delle aziende.
Ciononostante, non si può non considerare che la GenAI porta con sé una natura ambivalente: > da un lato è una risorsa difensiva, > dall’altro può introdurre nuove complessità.
L’88% degli intervistati è concorde nell’affermare che l’adozione della GenAI porterà alla creazione di grandi quantità di nuovi dati, il che può rappresentare sia una sfida che un’opportunità e la gestione e l’analisi di questi dati richiederanno strumenti avanzati e competenze specialistiche per garantire che possano essere utilizzati in modo efficace e sicuro.
Sempre l’88% ritiene inoltre che GenAI potrà aumentare il valore di specifici tipi di dati, suggerendo che l’intelligenza artificiale generativa non solo produrrà dati, ma li renderà anche più utili per scopi analitici e decisionali. Questo potrebbe significare: miglior comprensione delle minacce e un rafforzamento delle strategie di cybersecurity.
Le organizzazioni tuttavia devono farsi trovare pronte a gestire l’aumento del volume di dati e ad assicurarsi che le proprie infrastrutture siano in grado di sostenere e proteggere efficacemente queste nuove risorse informative.
🇪🇺 La situazione in Europa
Le violazioni della sicurezza informatica rappresentano un serio ostacolo per le imprese, con il 40% di esse che indica gli attacchi esterni come la causa principale di perdita di dati o di interruzioni dei sistemi aziendali.
Il 55% delle aziende colpite ha identificato come primo punto di ingresso per i cyberattacchi fonti esterne quali: e-mail di spam o phishing, clic su link sospetti, credenziali utente compromesse e dispositivi mobili violati.
Le implicazioni economiche di tali interruzioni sono significative. Le interruzioni che comportano perdita di dati hanno avuto un costo di circa 2,61 milioni di dollari nel 2023. In termini operativi le ore di inattività imprevista sono 26 con una perdita di dati media di 2,45 terabyte (TB).
I costi relativi ai cyberattacchi e agli incidenti informatici, sono raddoppiati: sono cresciuti da 0,66 milioni di dollari nel 2022 a 1,41 milioni di dollari nel 2023.
Le organizzazioni tuttavia devono farsi trovare pronte a gestire l’aumento del volume di dati e ad assicurarsi che le proprie infrastrutture siano in grado di sostenere e proteggere efficacemente queste nuove risorse informative.
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